Cattedrale di Maria Santissima di Romania

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Edificio di culto

Il Duomo è un edificio a pianta basilicale su tre navate con pilastri ottagonali in pietra e conci policromi, come da tradizione del Romanico siculo-normanno, eretto nel 1163. Rimaneggiato più volte nei secoli a causa di terremoti ed incendi, fu riportato al suo stile architettonico originario con gli interventi di restauro del 1927-1931 che cancellarono quasi ogni traccia in stile Barocco e Neoclassico. 

Sulla facciata si apre l'ingresso principale, con portale ad archeggio sopraelevato, in pietra tufacea. Il complesso absidale esterno a tre curvature, con archeggi decorativi progrediti e decorazioni risultanti dalla pietra tufacea gialla e dalla pietra di lava o pomice bruna, riproduce in imitazione la struttura primitiva. La facciata nord è quella originale di epoca Normanna, si apre un altro portale di ridotte proporzioni rispetto al principale, preceduto da quattro scalini, sormontato da una scultura in pietra, che riproduce il quadro della Madonna di Romania

Sull'Altare maggiore, è custodita l'Icona della Madonna di Romania, protettrice della Città. Il quadro di scuola giottesca, eseguito su tavola di cedro nel XIII secolo è stato ritoccato più volte nel tempo, con l'aggiunta di quattro angioletti ai lati, e reso rettangolare nella parte superiore, originariamente circolare. La pietà popolare le attribuisce numerosi miracoli che protessero la città da terremoti, pestilenze e, non ultimo, dalla distruzione bellica. Ancora all'interno della Cattedrale la statua in marmo carrarese della Madonna della Libertà del XVII secolo, poggiante su ciborio marmoreo di scuola toscana del XIV secolo con cherubini alati ed Eterno Padre benedicente; la Madonna del Popolo, statua marmorea a figura intera di fra' Giovanni Agnolo da Montorsoli, seguace del Buonarroti, scolpita nel 1555. Vi è sotto il pulpito settecentesco in marmi policromi il bassorilievo marmoreo della natività del 1600, poi l'altorilievo marmoreo della Resurrezione di Gesù di età rinascimentale, attribuito alla scuola di Antonello Gagini, il Crocefisso ligneo di autore ignoto ma di origine francese. Dalla navata destra si accede alla Cappella del Sacramento, sormontata da cupola settecentesca con all’interno tele della bottega del Grimaldi sul martirio di Santa Domenica, martire tropeana vittima del martirio di Diocleziano, e, lungo la stessa navata, monumento funerario in marmo, con sarcofago della famiglia Cazetta del XVI sec. e la Cappella della famiglia Galluppi del 1599. 

Durane gli scavi archeologici avvenuti nell’estate del 1980, sotto la pavimentazione di Largo Duomo, è venuta alla luce una Necropoli Paleocristiana con più di cinquanta tombe con una particolare tipologia di segnacolo tombale definito “a cupa”. L’orizzonte cronologico spazia dal tardo V sec. d. C. fino agli inizi del VII d. C. Oltre i ricchi corredi, sono state rinvenute anche una dozzina di epigrafi che richiamano quelle coeve rinvenute durante la demolizione del Castello a metà ‘800.


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Ultimo aggiornamento: 23 ott 2023 09:09