Torre Normanna

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Architettura

Da sempre, la sua presenza è sinonimo delle ambizioni del Guiscardo. È qui che, disattese le consegne del fratellastro Drogone e abbandonato l’iniziale insediamento di Scribla, il giovane Roberto pone le basi del suo ambizioso progetto militare e politico: innalzata sulle rovine di una precedente fortificazione romana, strategicamente rivolta alle vie di comunicazione del tempo — la valle del Crati e la piana di Sibari — la fortezza diventa l’emblema incontrastato del suo potere, lanciato verso la conquista dell’intero meridione peninsulare e della Sicilia. 

Nei secoli, la torre vive continui adattamenti e rimaneggiamenti, in funzione dell’uso cui viene destinata: il grande Federico II, discendente del normanno, la usa come carcere, facendovi rinchiudere e morire il proprio figlio ribelle Enrico VII “lo Sciancato”. E come per ogni castello, anche questo magnifico esempio medioevale è avvolto da storie e leggende: tra tutte, quella di un cunicolo sotterraneo che avrebbe unito la torre all’Abbazia di S. Maria de La Matina, voluto dal Guiscardo come via di fuga e canale di rifornimento in caso di assedio. L’edificio, oggi di proprietà municipale, è spazio privilegiato di manifestazioni culturali ed artistiche.

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Informazioni Utili
H449+9W, San Marco Argentano
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Ultimo aggiornamento: 5 ott 2023 12:44