Abbazia di Santa Maria della Matina

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Edificio di culto

È il 31 marzo 1065. Alla presenza del Duca Roberto, della sua seconda moglie — Sikelgaita di Salerno — e di alcuni alti esponenti religiosi, si officia la dedicazione della chiesa abbaziale di S. Maria de La Matina: una solenne consacrazione che sta per segnare un posto nella storia. Voluta e realizzata dal Guiscardo, favorita dai papi e dai signori normanni, dotata di enormi ricchezze e privilegi (tra questi, il beneficio di sottostare unicamente alla giurisdizione del Santo Padre), accresce rapidamente in prestigio e potere. Nel 1092 ospita papa Urbano II, promotore della Prima Crociata: al suo appello risponderà anche Boemondo, primogenito del Duca, che partirà per la Terra Santa e la conquista di Antiochia. 

L’abbazia è benedettina dalla fondazione al 1222, anno in cui subentrano i Cistercensi: fatto salvo che per alcune esigue tracce del primo insediamento (ad esempio, la monofora a tutto sesto del Parlatorio), è proprio a questo periodo che risalgono le attuali testimonianze monumentali — tra cui la magnifica Aula Capitolare — considerate tra le più raffinate architetture cistercensi in Italia.


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Ultimo aggiornamento: 16 ott 2023 07:56