Castello Ruffo di Amendolea

Castello
Castello Ruffo di Amendolea, Condofuri - Regione Calabria
C’è un castello medievale sulla rupe che domina la valle della fiumara dell’Amendolea e si affaccia sul mar Ionio. È il Castello Ruffo che, nonostante oggi irrimediabilmente danneggiato, porta ancora impressi i segni di una storia antichissima, quella dell’area grecanica della provincia di Reggio Calabria che ebbe un ruolo strategico nella difesa del territorio.
Sorge a Condofuri, a circa 400 metri sul livello del mare, una frazione fondata nel IV secolo d.C., durante la colonizzazione bizantina. Da qui si può ammirare un panorama mozzafiato che attraversa la vallata e la fiumara profumate di bergamotto (gli agrumeti sono caratteristici di questa zona) e abbraccia il mar Ionio.
Il castello, le cui mura erano fatte di una pasta di zolfo e ferro, venne eretto nel XIV secolo con funzioni difensive, fu devastato ripetutamente dai Saraceni e distrutto dal terremoto, ma nel corso dei secoli venne più volte rimaneggiato. Intorno a questo affascinante fortino dobbiamo immaginare le lotte di potere fra le nobili famiglie locali ed è per questo motivo che l’edificio è passato da un proprietario all’altro.
Nel 1099 divenne feudo di Riccardo di Amigdalia, nel 1495 degli Abenavoli e infine dei Ruffo dai quali prende il nome. La famiglia Ruffo, infatti, acquistò il feudo nel 1624 e ne mantenne il possesso sino al 1806, quando si concluse l’età feudale. Dell’imponente fortino oggi sopravvivono pochi resti, tra cui le mura di cinta che delimitano l’ingresso a forma di parallelepipedo. Resta in piedi una sala rettangolare con alte pareti e finestre ad arco e muri intervallati da piccole torri con feritoie e merli.
Una torre isolata fungeva da mastio, ma la torre cappella, costruita in età normanna, è senz’altro la particolarità di questo castello. La piccola chiesa a pianta absidale si trova al secondo piano della torre, con ingresso rivolto a sud secondo la tradizione bizantina e le panche laterali realizzate in muratura. Fu in questa cappella che gli abitanti del castello - arrivarono ad essere circa trecento - si recavano a pregare. Il castello fu rimaneggiato nelle epoche successive, fino al terremoto del 1783 che purtroppo lo ha danneggiato in maniera irreversibile.
