Borgo di Bova
Punto di Interesse
Bova rappresenta la capitale culturale della "Bovesìa", ovvero della cultura grecanica di Calabria, che conta circa 13.000 abitanti dislocati in tutta l'area del Reggino. Inserita nel circuito de "I Borghi più belli d'Italia", Bova ha origini molto antiche: dentro l'abitato, nel perimetro del Castello, furono rinvenute schegge di ossidiana attestanti il commercio primitivo con gli abitanti delle Isole Eolie (IV millennio a.C.). Secondo la leggenda, il Borgo fu fondato da una regina armena, che avrebbe guidato le sue genti sull'antico monte Vùa, dalla cui latinizzazione deriva il toponimo Bova (luogo adatto al ricovero dei buoi). Nello stemma cittadino rappresentante il bue, in epoca cristiana fu aggiunta la Madonna col Bambino.
A partire dal IX secolo, Bova fu continuamente assediata dai saraceni, per cui si rese necessaria la fortificazione della città attraverso due porte turrite. L'acropoli del Borgo era costituita dall'antica Cattedrale, dal Palazzo Vescovile e dai palazzi nobiliari. A Bova, ogni anno si tiene il "Festival dell'Arte Musicale Greca" (Paleariza), il maggior richiamo artistico per i greci di Calabria. Gli strumenti utilizzati presentano forti caratteri di arcaicità e risultano in via di estinzione, per cui non si tratta solo di oggetti materiali, ma per il sostrato culturale cui rimandano, di veri e propri simboli legati all'ambiente agro-pastorale: costruiti, diffusi e suonati dallo stesso musicista in occasioni sociali e liturgiche. Il "Sentiero della Civiltà Contadina" è un museo all'aperto che si snoda nei vicoli del Borgo, dove sono musealizzati gli strumenti di lavoro della cultura contadina, al fine di valorizzare una civiltà che ha resistito nei secoli alle invasioni, alle calamità, alla modernità e che continua a rappresentare un’eccellenza della Calabria.