La Strada del Vino dedicata all'antico popolo dei Bruzi

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Enogastronomici

30 mar 2022 14:37

Informazioni di viaggio

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Enogastronomici

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Amici/Solo coppia

Il percorso della Strada del Vino e dei Sapori del Brutium si snoda tutt'intorno a Cosenza ed è dedicato ad un antico popolo, i Bruzi. 
Gli storiografi non sanno con certezza se questo popolo sia vissuto in Sila o se ci sia arrivato fuggendo da terre più a nord dove viveva in stato di schiavitù, di certo sanno che la loro lingua e i loro costumi non erano molto diversi da quelli di altre popolazioni italiche sottomesse ai Romani; per quanto bellicosi i Bruzi dimostrarono di saper condurre una vita sociale ben organizzata tanto che Cosenza divenne con loro una grande città e che la campagna da loro coltivata dava ottimi prodotti, in primo luogo olio e vino.
Il capoluogo è il fulcro di un itinerario che tocca Figline Vegliaturo, Rogliano, Amantea, Dipignano, Luzzi e Montalto Uffugo lungo un territorio che si espande tra la Valle del Crati, con l'omonima produzione Igt e le Doc Donnici e San Vito di Luzzi e la Valle del Savuto, con la corrispondente Doc.

Il percorso è adatto a tutti, percorribile in auto e in tutte le stagioni.

I Vini

A sud di Cosenza si produce il Donnici Doc nelle consuete tre versioni: il Rosso, da uve Gaglioppo, Greco nero e altre, il Rosato, adatto ai primi piatti e ai pesci di gusto forte, infine il Bianco, da uva Mantonico insieme a Greco Bianco, Malvasia e Pecorello, che si accompagna bene con pesce e antipasti leggeri.

Nasce solo a Luzzi il San Vito di Luzzi, erede del prodotto dei Monaci Cistercensi presso l'Abbazia di Sambucina, che ha recentemente ricevuto la denominazione Doc. Il Rosso ha origine soprattutto da Gaglioppo, Malvasia nera, Greco nero, Sangiovese ed è un vino da secondi piatti robusti e da formaggi stagionati; il Rosato (stesse uve) è abbinabile al pollame e ai primi piatti saporiti. Il Bianco, da Malvasia, Greco, Chardonnay e altre uve bianche, spazia invece dal pesce ai primi.

La denominazione Savuto DOC prende il nome dal fiume Savuto, che forma il confine tra le province di Cosenza e Catanzaro, sulle colline sopra la costa occidentale della Calabria. 
Il fiume Savuto sorge nell’altopiano della Sila e scorre attraverso le colline prima di sboccare nel Golfo di Sant’Eufemia.

La denominazione Savuto DOC è stata creata nel 1975, insieme alle vicine Pollino e Donnici (sottozone della DOC Terre di Cosenza), entrambe situate a nord, nella valle del fiume Crati.

Tappa 1 - Luzzi

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Nel cuore verde della Valle del Crati sorge Luzzi, piccolo comune della provincia di Cosenza che si dice sia sorto sopra i resti dell’antica Thebae Lucane, cittadina della Magna Grecia fondata nel IV secolo a.C.
Il borgo è punteggiato di diversi edifici religiosi, come l’antichissima Chiesa di Sant’Angelo dove è stata ritrovata una tela di Santa Maria delle Grazie, opera della scuola di Leonardo da Vinci. Di particolare interesse anche l’Abbazia di Santa Maria della Sambucina, un monastero cistercense di grande fascino storico e artistico.
L’abitato di Luzzi, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è situato su una collina lungo la fascia della presila sul lato destro della Valle del Crati.

Tappa 2 - Rende

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Rende è un centro dell'area urbana cosentina nel cui territorio è situata l’Università della Calabria, il più grande campus universitario italiano e una delle migliori università d'Italia tra i grandi atenei.
La città si estende lungo il corso occidentale del fiume Crati fino alle Serre cosentine, degradando dalle colline su cui sorge il centro storico fino alla città moderna. 
Oggi il centro storico di Rende è a buon diritto denominato Borgo dei Musei per la presenza di prestigiose gallerie d’arte. 
Il centro storico di Rende si sviluppa su un’altura e mantiene abbastanza inalterata la sua urbanistica medievale, conservando memoria dell'antica toponomastica nei nomi alternativi di vie e piazze, come la centrale Piazza degli Eroi, meglio nota come u sieggiu, la conformazione della via che si apriva verso la Porta di Cosenza, collegando Rende e il capoluogo, oppure nell'assetto del vecchio quartiere della Giudecca, ancora riconoscibile per i vicoli particolarmente stretti e le arcate d'accesso. Numerose le chiese e i palazzi nobiliari, che conservano intatti molti portali scolpiti e balconate in ferro battuto.

Tappa 3 - Cosenza

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Cosenza, detta anche Città dei Bruzi, è una delle città più antiche della Calabria e sorge sui sette colli nella valle del Crati, alla confluenza con il Busento.
Tra le città capoluogo della Calabria, Cosenza occupa un posto di primo piano nel settore culturale, grazie all'Università della Calabria, e nel campo dell'arte.
È tuttora viva l'Accademia Cosentina, che l'umanista Parrasio fondò al principio del sec. XVI e di cui fece parte, nello stesso secolo, Bernardino Telesio, il filosofo della natura. Entrambi i filosofi si annoverano tra quei dotti cosentini per cui la città fu culturalmente illustre e per i quali fu nota come l'Atene d’Italia.
A monte della confluenza, aggrappata al pendio del colle Pancrazio e presso le sponde del Crati, sta la città vecchia, compresa di atmosfere medievali, memore della sua storia, iniziata come centro dei Bruzi.
Il centro storico è uno dei più belli e antichi d’Italia, con edifici monumentali, palazzi padronali, chiese e un disegno urbano caratterizzato da vicoli stretti e tortuosi che ne caratterizzano la conformità.  
Donnici è una frazione di Cosenza rinomata per la bontà dell'acqua, per il clima salubre e per il vino pregiato che qui si produce.

Tappa 4 - Dipignano

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Dipignano si trova su un declivio alla destra del torrente Iassa, nell'alta Valle del Crati, sulla dorsale collinare della catena appenninica Paolana
L'intero territorio è caratterizzato da una morfologia variegata e irregolare, con un'alternanza ininterrotta di dirupi accidentati e avvallamenti, strapiombi rocciosi e canaloni profondi, dolci declivi e panoramici terrazzamenti che rendono discontinuo e interessante il paesaggio. Durante il corso delle stagioni queste caratteristiche offrono all'occhio del visitatore uno spettacolo di rara bellezza e suggestione
Dipignano deve molta della sua notorietà all’artigianato e alla presenza dei maestri del rame che raggiunsero livelli di eccellenza.