Pesca sportiva in Calabria: dove si pratica e cosa sapere

Se pescare è la tua grande passione, la Calabria con le sue coste lunghissime e la varietà di mari e fiumi, ti regalerà grandi soddisfazioni. 

Acque ricche di pesci, ambienti naturali che ti faranno sentire tutt’uno con ciò che ti circonda. Se hai già l’attrezzatura giusta e possiedi la licenza, non ti resta che scoprire quali sono i luoghi migliori per pescare in Calabria e ovviamente informarti su norme e i divieti. 

Pronti a lanciare l’amo?

La pesca sportiva è amata a tutte le età e può essere praticata sia in corsi d'acqua dolce che in mare. In Calabria laghi e i fiumi interni hanno caratteristiche che variano a seconda del territorio, per questo ogni pescatore ha i suoi posti preferiti e spesso si guarda bene dal condividerli. 

Per quanto riguarda la costa, la scelta è così varia che si può visitare un tratto sempre nuovo ogni volta che si va a pescare. In estate, però, è bene accertarsi che non si tratti di una spiaggia troppo affollata, altrimenti la canna da pesca potrebbe far scattare le lamentele dei bagnanti. Le catene montuose e le pianure arricchiscono di pesci i corsi o gli specchi d’acqua in Calabria. 

I fiumi principali - il Crati, il Coscile, il Lao e il Mesima - sono frequentati tutto l’anno dagli amanti della pesca sportiva. Così come le acque dei laghi Ampollino, Arvo e Cecita, popolati da una fauna ittica variegata. La specie regina è in questo caso la trota. Presenti anche il triotto ed il cobite comune. Ci sono molte anguille, mentre tra i cipriniformi abbiamo la tinca (introdotta per la pesca sportiva e presente nei principali laghi), il carrassio, abbondante nelle acque più paludose, il cavedano, l’alborella, la scardola e la carpa. Diffuso nei laghi e ambito dagli appassionati di pesca sportiva, è il persico reale ma anche lo spinarello. Ci sono poi piccoli laghi artificiali privati, sia in Sila che in Aspromonte, gestiti da associazioni, dove potrai imparare le tecniche di pesca, far divertire i più piccoli e rimettere in acqua il pescato.

Ci sono alcune limitazioni sul pescato, in base alla tipologia di pesce. Vietato prendere pesci troppo piccoli, ad esempio il barbo deve essere superiore a 15 cm. I mari calabresi sono ricchi di branzini, devono però essere di una misura minima di 25 cm. Abbondano inoltre cernie, merluzzi e naselli, che non devono essere inferiori rispettivamente a 45 cm e 20 cm. Sgombri e orate possono essere portati a casa solo se superano le dimensioni di 18 e 20 cm. 

La pesca sportiva in mare è regolamentata da diverse norme. Sono previsti divieti di pesca in aree specifiche, come entro 500 metri da spiagge frequentate e 1 km da porti, e sono vietati gli attrezzi e le reti da pesca professionali. È vietato pescare in zone di mare dove transitano navi e a distanza inferiore a 100 metri dalle reti poste dai pescatori professionisti. La cattura giornaliera è limitata a 5 kg di pesce complessivi, con un massimo di una cernia e circa 50 ricci di mare, la cui cattura è vietata a maggio e giugno. 

La pesca notturna è generalmente vietata. Anche per chi pratica la pesca in acqua dolce ci sono regole da seguire e ovviamente c’è l’obbligo di possedere la licenza. Per portarsi a casa le prelibate le trote, devono avere una lunghezza superiore ai 30 cm. Sono previsti poi divieti di cattura per alcune specie in determinati periodi dell'anno. Ad esempio, è vietata la pesca di salmerino e trota di tutte le specie dal 15 ottobre al 15 marzo, del luccio dal 1° gennaio al 31 marzo, del gambero dal 1° aprile al 30 giugno. In alcune acque interne, infine, è obbligatorio il tesserino segnacatture per la pesca dilettantistico-sportiva.