A Gioia Tauro per gustare la tradizionale stroncatura

Sei goloso di pasta fatta in casa? Vieni ad assaggiare la Stroncatura di Gioia Tauro, l'antica pasta della tradizione calabrese originaria della città di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, che racconta la storia e l'identità locale.

La famosa "Struncatura" di Gioia Tauro è un "must" della cucina tipica calabrese. Accompagnata da condimenti importanti, è uno dei piatti regionali imperdibili.

Scopriamo i segreti della pasta stroncatura a Gioia Tauro con una gita in città e nei dintorni.  

L'attuale città di Gioia Tauro corrisponde all'antica polis greca di Metauros e si estende nella pianura che prende il suo nome, la fertile Piana di Gioia Tauro, dove, fra le altre tipicità, si producono i pregiati mandarini noti come Clementine di Calabria IGP. Siamo al centro di uno dei più importanti avamposti produttivi e commerciali della regione: a partire dalla sua storia più antica, il grande Porto di Gioia Tauro, affacciato sulla costa del Basso Tirreno, nell'omonimo golfo, rappresenta uno snodo navale, industriale e strategico di primaria importanza per le relazioni tra la Calabria, il Mediterraneo e il resto del mondo.

Proprio al commercio navale è legata la storia stessa della pasta stroncatura a Gioia Tauro, poiché le origini di questa delizia, divenuta a tutti gli effetti un piatto identitario della tradizione gastronomica calabrese, arriva in realtà dalla Campania. Era la fine dell'Ottocento quando una cospicua comunità di mercanti di Amalfi commerciava materie prime con Gioia Tauro, a partire dai grani pregiati della Costiera Amalfitana, già all'epoca famosa per produzione della pasta. La tradizione locale racconta che la Stroncatura di Gioia Tauro abbia avuto origine, sia nel formato che nel nome, dalla raccolta degli scarti della molitura del grano (le cosiddette scopature o stroncature): una sorta di fettuccine mozze e scure, che i mugnai più poveri mettevano da parte per poi impastarle con acqua, trafilarle e stendere a essiccare nelle proprie cantine.

Nasce così la tradizionale "Struncatura" di Gioia Tauro, una pasta povera fatta per i poveri, caratterizzata dall'inconfondibile colore scuro e dalla "callosità" dovuti ancora oggi all'uso di farine integrali e grano duro trivellati in maniera grossolana. Una pasta corposa al palato ma altamente digeribile, la Stroncatura di Gioia Tauro è il vanto del patrimonio culinario gioiese e calabrese in generale, apprezzata in tutto il mondo e protagonista dell'attesa "Sagra della Struncatura di Gioia Tauro" che si svolge ogni anno in agosto, sul Lungomare. Qualche ricetta tipica? I ristoranti del posto la servono principalmente in due versioni, che accontentano sia gli amanti del pesce che della carne: versione "ammollicàta", ovvero condita con acciughe, mollica di pane e pomodori secchi; oppure versione piccante, alla 'Nduja di Spilinga.

Chi viene ad assaggiare la Stroncatura di Gioia Tauro può concedersi un giro in città e nei dintorni, alla scoperta dell'interessante area del porto industriale, il più grande della Calabria, e nel centro storico in collina. Quest'ultimo, in località Piano delle Fosse, costituisce l'antico nucleo medievale della città. Il borgo sorge su una collinetta panoramica, all'epoca fortificata con mura e torri saracene.

Tra i vicoli e le piazze si possono ammirare la cinquecentesca Chiesa di Sant'Antonio, il Duomo di Sant'Ippolito Martire e alcuni palazzi nobiliari, tra cui l'antico Palazzo Baldari, edificio settecentesco utilizzato dai Borboni come armeria, oggi simbolo di Gioia Tauro e sede del Museo Archeologico Metauros. Interessante è anche l'Opificio ex Gaslini, che nasce nell'Ottocento come raffineria adibita alla lavorazione di sanse, oli e saponi. Dell’antica raffineria rimangono visibili il prospetto centrale e una delle due torri originali.